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Sfide, opportunità e insidie dell'IA: verso il Digital Twin, Alfio Quarteroni

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Appunti ricavati dalla Lettura Corsiniana del socio Alfio Quarteroni domenica 6 ottobre, ore 12 Sala delle Scienze Fisiche, Accademia dei Lincei, via della Lungara 10, Roma link alla lettura link all'abstract Sfide, opportunità e insidie dell'IA: verso il Digital Twin Cos'è l'Intelligenza Artificiale? L' intelligenza artificiale ( IA ) è uno dei campi più discussi e in rapida evoluzione della tecnologia moderna. Da decenni, studiosi e ingegneri tentano di definire l'IA, con varie prospettive che riflettono la sua complessità. Vediamo alcune delle definizioni storiche e più recenti. John McCarthy , che nel 1955 fu il primo a coniare il termine "intelligenza artificiale", la definisce come "la scienza e l'ingegneria che creano macchine intelligenti" . Larry Tesler , nel 1970, affermava provocatoriamente che " l'IA è qualsiasi cosa che non è ancora stata fatta ", mentre Marvin Minsky , nel 1985, la descrive come "la scien

L4: Strumenti cognitivi e strumenti operativi: sfida per ridefinire i confini dell'architettura. L'esempio della nozione di paesaggio e della Corda

Paesaggio Cos’è davvero il paesaggio? È una semplice descrizione di ciò che ci circonda o è piuttosto un modo per determinare e dare senso alle nozioni che definiamo realtà? Quando parliamo di paesaggio, in fondo, ci riferiamo a un'interpretazione. Non è solo un pezzo di natura o un ambiente costruito dall'uomo: è  " una rappresentazione estetica, condivisa collettivamente e culturalmente, ma in costante evoluzione, di una parte del mondo." Il paesaggio, quindi, non è sempre esistito. La sua vera epifania si verifica negli affreschi dei fratelli Lorenzetti nella Sala dei Nove a Siena. Con quelle pitture, si può dire che il paesaggio sia stato inventato, e non solo come uno sfondo pittorico, ma come un valore di comunità. Diventa un simbolo di ordine, benessere e armonia tra l’uomo e la natura. Da quel momento in poi, il paesaggio è un equilibrio tra fenomeni antropici (creati dall'uomo) e fenomeni naturali, uniti insieme in una narrazione estetica che definisce u

L3 To Do

La via dei simboli di Antonino Saggio link all'articolo   "Alcune opere dell'architettura recente impongono una riflessione."  Questa frase sintetizza perfettamente il percorso che, dal dopoguerra a oggi, ha visto l'architettura evolvere in una costante ricerca di nuovi significati, senza mai perdere di vista le sue radici storiche. Il legame tra Jørn Utzon e Frank Gehry è un esempio emblematico di come l'architettura possa non solo rappresentare lo spirito del proprio tempo, ma anche essere un simbolo capace di trascendere i confini della sua funzione materiale. Il Guggenheim di Bilbao , completato da Gehry nel 1997, è stato spesso paragonato alla Sydney Opera House di Utzon per il suo impatto iconico e per la sua capacità di trasformare il contesto urbano e culturale in cui si inserisce. Entrambe le opere non sono semplici edifici, ma monumenti contemporanei che riescono a parlare alle collettività, ispirando una riflessione sull'identità del luogo e su

L3: Comunicazione Marsupiale: Informazione e figure della Comunicazione in Architettura

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 Nel 1956, Alvin Toffler pubblica la sua opera " La Terza Ondata " , un’analisi delle trasformazioni sociali e culturali in atto, influenzata dalla rivoluzione tecnologica e dalla modernità. Questo contesto di cambiamento si riflette anche nell’evoluzione dell’architettura, in particolare attraverso il famoso concorso per la Sydney Opera House. Il concorso si svolge negli anni '50 ed è vinto dall’architetto danese Jørn Utzon, il quale si distingue per la sua visione audace e innovativa. La sua proposta segna una rottura con le convenzioni dell'architettura moderna, in particolare per quanto riguarda la relazione tra forma e funzione. Utzon sostiene che la forma dell'edificio possa e debba liberarsi dalle tradizionali restrizioni funzionali, dando vita a una creatività architettonica senza precedenti. Infatti la Sydney Opera House sembra una composizione di frammenti di gusci, disposti su un piedistallo che evoca l'immagine di gabbiani in volo. Questa scelta st

L2 To Do

Nuova soggettività. L'architettura tra comunicazione e informazione di  Antonino Saggio link all'articolo "In questo scritto intendiamo porci una domanda: 'Quali sono gli auspicabili sviluppi dell'architettura nei prossimi anni?'" Così esordisce l'articolo, aprendo una riflessione che va ben oltre la mera questione tecnica o stilistica. Il tema centrale è la rivoluzione digitale e il suo impatto sull'architettura contemporanea e futura. L’autore evidenzia come l'informatica non sia solo uno strumento al servizio del progetto, ma una vera e propria forza trasformativa, paragonabile alla rivoluzione industriale che ha ridefinito l'architettura del Movimento Moderno. La scomparsa della "cattedrale" come simbolo nell'architettura modernista viene riletta come il punto di rottura con una tradizione legata al significato e alla narrazione. Tuttavia, la crisi della produzione industriale degli anni '70 e '80 ha segnato il rit

L2: Il ruolo strutturale dell'Informazione: La Terza Ondata

Quando parliamo di TERZA ONDATA non possiamo non citare  Alvin Toffler , sociologo statunitense e auto-definito "futurologo" e autore del libro La Terza Ondata ( The Third Wave, 1980 ) . Lo scrittore utilizza il termine ondata per descrivere grandi cambiamenti o trasformazioni che attraversano la storia dell'umanità, influenzando profondamente la società, l'economia, la politica e la cultura. Ogni "ondata" rappresenta una fase di sviluppo umano caratterizzata da un determinato tipo di organizzazione sociale ed economica. Toffler identifica tre principali "ondate" nella storia: Prima Ondata : Società Agricola.  Dall'inizio dell'agricoltura (circa 8000 a.C.) fino alla rivoluzione industriale (XVIII secolo). Questo periodo rappresenta il passaggio da società nomadi di cacciatori-raccoglitori a società stanziali basate sull'agricoltura. La società si struttura attorno al bene agricolo, l'80-90% della popolazione è dedita all'agric

L1 Appendice: L'invenzione dello Zero

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Com'è nato lo ZERO ? E qual è il processo evolutivo dell'arte del "contare"? Il tutto ha inizio circa 25.000 anni fa.. 1. L'uomo inizia a contare con le dita delle mani, arrivando quindi fino al numero 10 in singolo, probabilmente a multipli di esso in compagnia 2. Si inizia ad utilizzare il sistema delle tacche sugli alberi. Si scopre infatti il sistema di barrare multipli di 5 con dei segni trasversali un'ipotesi di evoluzione da 1 a 2 [Giorgia Mingotto] 3. I segni sugli alberi vengono sostituiti da dei sassolini raggruppati, aumenta quindi il massimale di conteggio in base alla disponibilità dei sassi. 4. I sassolini vengono allineati all'interno di canalette scavate nel terreno per poter contare con più facilità 5. I sassolini vengono sostituiti da una tecnica più organizzata: vengono infilate 10 conchiglie bucate in un ramoscello, ogni ramoscello indica quindi una decina, arrivando così alla prima idea di abaco l'evoluzione da 4 all'abaco [Gio